sabato 29 gennaio 2011

IL BUON GOVERNO

La scuola di Atene (copia da Raffaello)
olio su tela 40x30
2006

Ci sarà un buon governo solo quando i filosofi diventeranno re 
o i re diventeranno filosofi. (Platone)

A inizio gennaio ho avuto il piacere di visitare la Pinacoteca Ambrosiana nella quale è conservato il cartone preparatorio dell'affresco in oggetto. Il cartone è un immenso foglio di carta sul quale è disegnata la traccia di tutte le figure della scuola di Atene e che è poi stato bucherellato per permettere di segnare i contorni delle figure sulla parete spolverando sulla sua superficie carbone in polvere che attraversa i fori e va ad imprimere la superficie della parete sottostante. Sebbene non sia l'opera definitiva il cartone lascia comunque ben trasparire ciò che sarà e soprattutto il lavorio sopraffino di questi geni dell'arte. 
Pubblico oggi questo quadro copiato vari anni fa come esercizio.
Speriamo inoltre che sia di buon auspicio, in questi giorni di vergogna, per il nostro paese e per i paesi del nord africa che stanno cercando un riscatto per un futuro di maggiore libertà e dignità mediante una protesta di massa senza bandiere politiche ma uniti contro la corruzione di governanti sultani.
Non so se il governo dei filosofi sia il migliore dei possibili, probabilmente basterebbe più correttezza e una maggiore onestà intellettuale.
Saluti.

domenica 23 gennaio 2011

GIOVANNI DECOLLATO, Santo

San Zan Degolà
china su carta 9x14
2010

Era uno dei campi che mi mancava, non l'avevo mai visto. Un po' fuori dalle vie di principale passaggio, Campo San Zan Degolà, va cercato, però arrivati al ponte sull'omonimo rio si apre uno spiazzo di pace e tranquillità. Il nome stesso mi incuriosiva, non mi sembrava facile capire che quel nome stesse per San Giovanni Decollato, un nome un po' macabro, per quello che tutti conosciamo come il Battista morto decollato per mano di Erode Antipa figlio di Erode il Grande quello che secondo Matteo fu il protagonista della strage degli innocenti. 
Comunque torniamo a noi, a destra una bassa casa con un loggiato nel sottotetto, nell'angolo l'antica chiesa bizantina ora affidata alle celebrazioni ortodosse, al centro la vera da pozzo. Lì dietro la chiesa il Fontego dei Turchi. Purtroppo quando sono arrivato ha iniziato a piovere, quindi ho potuto tracciare solo poche righe e lasciar formare un po' di macchie alle gocce. Devo dire che però il risultato mi soddisfa e mi sembra rendere bene l'atmosfera.

Fritolini

Vecio Fritolin
china su carta 9x14
2010

Vicino alla chiesa di San Cassian, nella quale si possono ammirare tre fantastici teleri di Tintoretto: La Resurrezione, La discesa nel limbo e la Crocifissionesi trova il ristorante Vecio Fritolin nel quale ho consumato la maggior parte delle mie cene grazie alla deliziosa cucina, alla simpatia di Mauro e Vladi e ai libri di cucina e su Venezia che mi passavano nell'attesa delle pietanze.

sabato 22 gennaio 2011

Vivere in un campanile: CAMPO SAN BOLDO

Campo San Boldo
china su carta 9x14
2010

Venezia, città piatta per definizione, grazie ai suoi ponti offre tuttavia visioni leggermente rialzate, che consentono di vedere le cose in maniera completamente diversa rispetto a quando si è a terra. Campo San Boldo, vicino a campo San Giacomo dell'Orio sull'itinerario verso San Polo e Rialto, è uno dei miei preferiti. Quante volte guardavo con invidia gli inquilini di quel campanile. Infatti la chiesa non esiste più e ciò che è rimasto è un campanile spezzato che ora è unito a un palazzo. Nel campanile sono ricavati degli appartamenti che probabilmente sconfinano nel palazzo o viceversa. Il campo è costeggiato da un canale che si allarga leggermente formando un piccolo bacino. Di notte il tutto sembra incantato e surreale. Uno schizzo veloce.

sabato 15 gennaio 2011

INIZIO DALLA FINE: Pax tibi Marce Evangelista meus

Pax tibi Marce Evangelista meus
china su carta 19x14
2010

Inizio questa rassegna di veloci e improvvisati schizzi Veneziani, fatti a volte in piedi, a volte appoggiati a una ringhiera, una balaustra, dalla fine, da quello che ho voluto fosse l'ultimo schizzo di una fantastica esperienza di tre mesi tra calli, canali, campi e corti. L'emozione che regala piazza San Marco nelle notti brumose di fine autunno e inizio inverno non ha eguali. Il ricordo di quelle luci, quelle architetture, il suono delle campane dei mori, l'odore salmastro dell'acqua che sicuramente poche ore prima aveva invaso tutta l'area circostante...
Seduto su una fredda sedia di uno dei caffè della piazza, nel freddo della notte, con le mani quasi bloccate, non potevo comunque non ritrarla, la basilica.